
Donald Trump ha ripetutamente espresso un forte interesse per territori strategici come la Groenlandia, il Canada e il Canale di Panama, suscitando perplessità e polemiche, sia per i contenuti delle sue dichiarazioni che per il loro tono.
Nel 2019, Trump aveva dichiarato di voler acquistare la Groenlandia, territorio autonomo sotto sovranità danese. Le motivazioni erano sia geopolitiche che economiche: una posizione strategica nell’Artico, abbondanti risorse naturali (come terre rare e petrolio) e contrasto alla crescente influenza di Cina e Russia nella regione. La Danimarca ha sempre respinto l’idea con fermezza.
Per quanto riguarda il Canada, Trump ha più volte evocato un possibile ingresso del Canada negli USA come 51° Stato federato. Ha anche imposto dazi commerciali e spinto per la revisione degli accordi commerciali tra i due Paesi. Più che a una vera e propria conquista o annessione, Trump sembra puntare alla totale egemonia economica degli Stati Uniti nel Nord America, a scapito degli altri Paesi della regione.
Infine, il Canale di Panama, un passaggio navale strategico che consente alle navi di passare dall’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico (e viceversa) senza dover circumnavigare tutto il Sud America. Gli USA hanno controllato questo snodo cruciale fino al 1999 e Trump ha spesso citato questa circostanza come emblema del potere americano perduto. A marzo 2025, Blackrock, grande società di investimento statunitense, ha riacquistato dal più grande operatore portuale privato al mondo, CK Hutchison con sede a Hong Kong, i due principali porti del Canale di Panama. Circa un mese dopo, Trump ha annunciato l’intenzione di schierare truppe statunitensi a Panama.
In sintesi, le iniziative di Trump su questi territori riflettono una visione nazionalista, orientata al rafforzamento della posizione strategica ed economica degli Stati Uniti, usando l’economia e la finanza più che la diplomazia per raggiungere tali obiettivi.
Per approfondire

“Allen Frances risponde con un’analisi impietosa del sistema democratico statunitense, valida per ogni Stato coinvolto dal fenomeno populista. La sua voce autorevole mette sul lettino dell’analista lo spirito di un intero paese. Una vera e propria indagine sulla psiche di una nazione, un lavoro essenziale per comprendere la crisi della democrazia in corso, ovunque nel mondo.”

“Da oltre trent'anni David Cay Johnston segue da vicino la lunga carriera che dal Queens ha portato Trump alla Casa Bianca, indagando ogni aspetto della sua vita e dei suoi molteplici affari e, basandosi su interviste, documenti, atti giudiziari e dichiarazioni pubbliche, ci offre il vero volto di Donald Trump, il quadro più completo dell'ascesa al potere del nuovo presidente degli Stati Uniti”